"Io dallo psicologo?! Non sono mica pazzo!"

Nel 2019 siamo ancora al "io dallo psicologo? Non sono mica pazzo!". 

Questa è solo una delle mille scuse che ci raccontiamo! Se l’auto ci lascia a piedi non esitiamo a portarla dal meccanico, a chiamare un carro attrezzi o addirittura a sbarazzarcene per una nuova. Quando si tratta di noi stessi e della nostra vita, l’idea di rivolgerci ad un professionista viene invece percepita, quasi sempre, con riluttanza o addirittura avvertita come una sconfitta personale.

Nella maggior parte dei casi riusciamo a far fronte ai momenti difficili.
Può capitare però, di provare sentimenti in cui ci si senta ingabbiati o trovarsi in situazioni nelle quali prevalgano comportamenti e pensieri automatici, negativi, capaci di interferire con la nostra serenità e di impedire alle nostre aspirazioni di vita di realizzarsi. La figura dello psicologo può essere utile per superare l’ostacolo senza incorrere in ulteriori problemi. Meglio evitare di esasperare la situazione e compromettere gli ambiti più significativi della propria vita, non trovi?

Il ruolo dello psicologo è circondato da molti pregiudizi, primo fra tutti quello secondo cui chi va dallo psicologo è "pazzo". La realtà è, invece, che significa semplicemente prendersi cura di se stessi. 
Anche i nostri amici e parenti non sono di grande aiuto. Pensano di aiutarci dicendo frasi del tipo:
  • “Andare da uno psicologo? Non sono mica matto?!”
  • “Ti vuoi rivolgere ad uno psicologo? Ma no dai, basta parlarne con un amico…”
  • "Iniziare una terapia? Macché stai tranquillo, tutto passa!”
  • “Dai su fatti forza, vedrai che le cose si sistemano da sole.” 
Sono luoghi comuni detti certo in buona fede, ma che non fanno altro che allontanarci dalla presa di coscienza dei nostri disturbi. Troppo spesso si sottovalutano segnali evidenti oppure si preferisce desistere per il timore di condividere emozioni o per la paura di essere giudicati. Niente di più sbagliato! Come ci insegna Albert Einstein: Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi”. Mettere a frutto le proprie risorse per cercare di trovare un nuovo equilibrio è senza dubbio un comportamento da elogiare ed è fuori discussione che nella nostra testa ci siamo noi e noi soltanto. Ma non siamo tutti psicologi e anche se siamo a conoscenza di nozioni importanti acquisite durante le nostre esperienze, non significa conoscere la nostra mente. Alcune volte, proprio il fatto di "essere nella nostra pelle'" non ci permette di trovare la chiave per risolvere situazioni che ci fanno soffrire.
Quando andare dallo Psicologo?
Ci sono persone che decidono di intraprendere un percorso psicologico perché si sentono depresse o ansiose o arrabbiate. Altre invece sentono la necessità di un sostegno per affrontare una malattia. Altre ancora sono in difficoltà a causa di una separazione, un divorzio o un lutto. Insomma, sono parecchi i motivi che ci possono spingere a consultare un esperto. A volte anche pochi incontri riescono a essere d’aiuto, mentre altre situazioni richiedono un percorso più lungo e faticoso.
Accorgersi che il nostro corpo ha bisogno di un medico è abbastanza semplice, capire quando è la nostra psiche ad avere bisogno di aiuto è molto più difficile. 
A tutti capita nella vita di avere delle battute d'arresto, dei periodi in cui ci sentiamo inadeguati, indifesi e angosciati. 
E' consigliabile intraprendere un percorso psicologico quando:
  • il malessere interferisce con la nostra vita quotidiana, quando non riusciamo a concentrarci, lavorare o stare bene con le persone a noi care;
  • ci sentiamo molto preoccupati e tristi senza un reale motivo o abbiamo dei comportamenti inspiegabili;
  • evitiamo situazioni o luoghi per il timore che possano causare forti disagi (es. prendere l'aereo, guidare, luoghi affollati, ecc.)
  • il disagio psicologico originato da eventi precisi (lutto, separazione, ecc.) si protrae nel tempo;
  • ricorrono questi disturbi:
    - attacchi di panico diurni o notturni o stati di ansia o angoscia acuta;
    - difficoltà a dormire
    - tachicardia
    - disturbi bipolari
    - disturbi di personalità
    - crisi di panico
    - anoressia
    - schizofrenia
    - bulimia
    - ipocondria
    - disturbo ossessivo compulsivo
    - depressione
    - esaurimento nervoso
    - agorafobia
    - incapacità di frenare azioni aggressive
    - fobia sociale
    - disturbi affettivi
    - mancanza di autostima
    - difficoltà a relazionarsi
    - crisi temporanee
  • si ha bisogno semplicemente di un incontro, di un confronto per chiarirsi le idee e interpretare in modo più sereno gli eventi della nostra vita. 

Chiedere aiuto non vuol dire ammettere una sconfitta, ma avere il coraggio di mettersi in discussione per capire i nostri disagi e stare meglio. È una scelta di salute che permette di conoscersi meglio, individuare e ottimizzare le proprie risorse, affrontare in modo più adeguato le proprie tensioni, l’infelicità, l’insicurezza.
E’ un percorso che numerose ricerche hanno dimostrato essere molto efficace. Oggi sono noti studi che registrano l’efficacia delle terapie persino per mezzo di variazioni nei collegamenti tra le cellule nervose del cervello. La terapia produce davvero un cambiamento in noi stessi, un cambiamento che ha anche un riscontro neurofisiologico (e non sono “soltanto parole”).

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