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La felicità con la N maiuscola (di Neurotrasmettitori)

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La felicità è un fatto di chimica, o meglio, di processi chimici che avvengono nel nostro corpo. E fin qui nulla di particolarmente strano. La domanda è: possiamo controllare questi processi apparentemente casuali? Diventando quindi i registi chimici della nostra felicità? Iniziamo dalle basi. Sono sostanzialmente sei i neurotrasmettitori che nel nostro corpo provocano la felicità. Stiamo parlando di: dopamina, serotonina, ossitocina ed endorfine. Sono loro il benefico qu artetto responsabile della nostra felicità. E anche quando la giornata non inizia col piede giusto, possiamo provare a raddrizzarla “piratando” questi agenti chimici e producendo una serie di effetti benefici sul nostro umore. Il segreto come sempre sta nell’esercizio. Andiamo ad approfondire questi neurotrasmettitori. Serotonina La serotonina - nota anche come "ormone del buonumore" - è coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche, molte delle quali ancora da chiarire.

Il papà

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Il ruolo del papà non è stato trattato tanto quanto quello della madre, soprattutto in psicologia.  Prima dell'ultima guerra in Italia, il padre rappresentava più che altro la figura di sostentamento economico della famiglia: era l'uomo che lavorava e che portava i soldi a casa e, perciò, era rispettato e quasi venerato.  Dopo la guerra, la popolazione maschile ne uscì decimata, la vita era difficile per tutti e difficile diventava per i padri di allora svolgere il loro ruolo di sostentamento economico.  Da qui nasce pian piano il mito del padre assente, conseguente ad una svalutazione del suo ruolo. Questo mito è stato negli anni rinforzato da  certe tendenze culturali e psicologiche, che hanno focalizzato molto l’attenzione sulla figura della madre.  Melanie Klein , per prima, basò tutta la sua metapsicologia sull’elaborazione del rapporto fra il bambino e il seno materno. In tempi più moderni, Bowlby ha studiato l’attaccamento fra bambino e madre ai fini della compr

L'ansia e i disturbi d'ansia

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L'ansia è una sensazione normale. Livelli moderati di ansia sono spesso utili per migliorare le prestazioni e livelli piuttosto alti di ansia possono essere vissuti come normali quando sono coerenti con ciò che richiede la situazione.  Le persone con disturbi d'ansia, invece, non si lamentano semplicemente di essere troppo spesso eccessivamente ansiose, ma chiedono aiuto riferendo paure specifiche e ricorrenti che riconoscono come irrazionali e in un certo senso intrusive. Per esempio, i soggetti con disturbi d'ansia hanno paura di avere un collasso fisico o di morire nel disturbo di panico, di ricevere un giudizio negativo nella fobia sociale, che accada qualcosa di male a sé o ai propri cari nel disturbo dell'ansia generalizzato, di arrecare danno a sé o alle persone care nel disturbo ossessivo-compulsivo, di essere esposti a un danno (improbabile) nelle fobie specifiche e temono il ricordo intrusivo di passare situazioni di pericolo nel disturbo post-traumatico

Che cos'è l'amore?

Se vai dal pensiero, porta il cuore con te. Se vai dall'amore, porta la testa con te. Vuoto è l’amore senza il pensiero, vuoto il pensiero senza l’amore.  Carl Gustav Jung In occasione della festa di San Valentino voglio parlare dell'amore.   Che cos'è l'amore? Che si tratti di una cotta estiva, di una relazione appena iniziata o di un rapporto consolidato e duraturo, le persone tendono a parlare indistintamente di “amore”.  Ma  cos'è l’amore ? In molti tra filosofi, neurobiologi, sociologi, psicologi hanno provato a descrivere cosa avviene quando ci si innamora, di cosa si tratta. Proviamo a partire  dall'aspetto  più scientifico della questione. La capacità umana di riconoscimento personale ha prodotto due attitudini specie-specifiche dell’essere umano: l’ empatia  e l’ amore . Gli studi di Giacomo Rizzolatti sui “ neuroni specchio ” dimostrano che nell'uomo l’empatia è una capacità “specie-specifica” (cioè tipica della nostra specie) pi